
All’estero è scoppiata la febbre del Made in Calabria: l’industria agroalimentare calabrese ha conquistato i mercati esteri e si è registrato un incremento del 36% rispetto alle esportazioni pre-Covid.
Ad alzare le temperature è soprattutto la nduja, un’eccellenza nostrana che produce un fatturato di circa 20 milioni di euro e spopola in Inghilterra, Canada, Stati Uniti e Giappone, soprattutto nell’alta ristorazione.
Gioca un ruolo fondamentale il peperoncino calabrese, vessillo della Calabria in tutto il mondo. Si pensi che ogni chilogrammo di nduja contiene il 33% di peperoncino, dolce e piccante, e che la produzione di nduja ammonta a 20mila quintali annui. Numeri che fanno sudare e che ci auguriamo possano raggiungere presto cifre da capogiro.
Il Consorzio dei Produttori del Peperoncino di Calabria promuove da anni le tipicità locali e la varietà gastronomiche della Calabria con lo scopo di divulgare la conoscenza delle specialità calabresi, in particolare del peperoncino autoctono.
La Valle dell’Esaro, dove nasce il Consorzio, è il cuore pulsante delle aziende agricole che condividono questa missione: far conoscere ed assaporare le varietà dei loro Peperoncini a tutto il mondo. Nella consapevolezza che si può fare sempre di più e sempre meglio, siamo felici di poter dire che questa missione è quasi compiuta.
Non è Peperoncino se non è di Calabria