Genere

Capsicum (dal latino “capsa” = scatola, per la forma dei frutti)

Famiglia:

Solanacee

Varietà:

Nel 1953 Heiser e Smith categorizzarono i Generi dei peperoncini in 4 specie (annum, frutescens, baccatum e pubescens) e nel 1957 giunsero alla conclusione che la specie chinense fosse un’unica specie che portasse 5 specie domesticate.
Le principali specie più comuni appartenenti al Genere Capsicum sono:

  • annuum. È la specie più coltivata al mondo e comprende sia i peperoni, frutti di grandi dimensioni di sapore dolce, che i peperoncini, piccoli frutti allungati piccantissimi (es. Peperoncino di Cayenna Italiano Dolce, Peperoncino rosso comune, jalapeno).
  • baccatum. Tipico di Bolivia e Perù è di piccantezza media. Le piante di questa specie possono diventare molto alte (oltre i 200 cm), producono molti frutti e resistono bene alle malattie e agli sbalzi di temperatura. I frutti possono essere piccoli e arrotondati, oppure avere una forma a lanterna (es. cappello del vescovo, Aji pineapple, Heart drops).
  • chinense. Appartengono a questa specie i peperoncini più piccanti in assoluto. Infatti nel 2006 la varietà Naga Jolokia è stata eletta la varietà di peperoncino più piccante al mondo (es. Habañero, Yellow Mushroom, Tears of Fire).
  • frutescens. Subito dopo i chinense, sono i peperoncini più piccanti al mondo. Nelle zone mediterranee è difficile coltivare le piante del Capsicum frutescens perché crescono lentamente, la fioritura e la maturazione dei frutti sono tardive (es. Tabasco, Trifetti).
  • Le piante di questa specie si differenziano nettamente dalle altre specie coltivate: infatti tutte le parti della pianta sono coperte da una leggera peluria, i fiori sono viola e i semi sono neri o marrone scuro e sono le più resistente al freddo (es. Rocoto de Seda, Canario).

Descrizione della specie più coltivata al mondo: Capsicum Annuum

Il Capsicum annuum, simile per l’aspetto a una pianta di peperone in miniatura, è annuale alle nostre latitudini ma pluriennale nelle zone d’origine. Da sempre apprezzato (soprattutto nei paesi caldi) per i frutti commestibili e saporitissimi è gradito anche per il suo valore ornamentale: i frutti oblunghi o globosi, vivacemente colorati, donano infatti all’ambiente una decisa nota di allegria. Grazie alla maturazione scalare si possono avere sulla stessa pianta frutti di due o tre colorazioni diverse. I peperoncini possono essere coltivati in piena terra o in vaso, purché con terra soffice e arricchita.

Biosintesi della capsaicina nelle piante

La biosintesi della capsaicina nelle piante è definita da due vie: il fenilpropanoide, che determina
struttura fenolica e il metabolismo degli acidi grassi, che determina gli acidi grassi della molecola.
La concentrazione di capsaicina aumenta gradualmente durante lo sviluppo del frutto raggiungendo i livelli massimi a 40 a 50 giorni, dopo di che tende a degradarsi in composti secondari. La ricerca volta ad aumentare o migliorare la produzione di composti pungenti ha rivelato che lo stress idrico aumenta i livelli di capsaicinoidi. Questi risultati suggeriscono la possibilità di controllare i livelli di capsaicina nella pianta manipolando le concentrazioni di substrato e la disponibilità di acqua.

Fusto:

Da un fusto legnoso si dipartono rami eretti e rigidi: il peperoncino è un piccolo albero in miniatura.

Foglie:

Le foglie del Capsicum annuum sono ovali e appuntite, lucide; quelle del Capsicum frutescens sono pure ovali, ma hanno cinque punte.

Fiori:

Sono bianchi con il centro di un bel giallo arancio e appaiono in estate.

Frutti:

Sono dei piccoli peperoni in miniatura i frutti coriacei e commestibili, che hanno colore verde quando sono acerbi, giallo, rosso vivo, viola, porpora o marrone quando giungono a maturazione. Si consumano sia freschi che secchi e hanno proprietà stimolanti, antisettiche e digestive.

Habitat:

Luoghi d’origine del peperoncino sono i tropici e le regioni subtropicali, ove esso viene coltivato a scopo commerciale e dove la varietà Capsicum frutescens supera il metro d’altezza; da noi invece le piante di peperoncino non sono rustiche, temono sia l’eccesso di calore che il gelo. Possono essere alte da una quindicina di centimetri a poco meno di un metro.

Coltivazione:

Questa pianta molto adattabile non presenta particolari difficoltà di coltivazione ma è anche vero che ha bisogno di cure costanti: attenzione inoltre agli sbalzi di temperatura e all’eccesso di innaffiature.

Esposizione:

Il peperoncino ama un’esposizione in pieno sole.

Riproduzione:

Si effettua la semina in primavera avanzata o all’inizio dell’estate, quando le temperature non scendono più sotto i 15°. I semi vanno ricoperti con cura, con almeno un centimetro di terra, in quanto gli uccelli ne sono golosi.

Crescita:

Le piantine vanno trapiantate quando sono alte una quindicina di centimetri; tra un cespo e il successivo è bene lasciare almeno una trentina di centimetri. Come norma generale può risultare interessante sapere che se si desiderano frutti decisamente piccanti è bene ridurre le annaffiature, mentre se li si preferisce delicati conviene abbondare con l’acqua. E’ bene tenere presente che il Capsicum non ama gli opposti estremismi e quindi teme sia la siccità che l’umidità eccessiva, gradisce un terreno fresco, ma non intriso d’acqua. Per quanto riguarda la concimazione, pratica da cui dipende la colorazione dei frutti, è bene concimare spesso usando però una quantità di concime ridotta rispetto a quella consigliata.

Raccolta:

I frutti si raccolgono in autunno, quando la pianta perde le foglie; se si tagliano interi rami e si mettono a seccare capovolti si possono poi usare nelle composizioni floreali.

tratto da  http://www.thais.it/botanica/aromatiche/schedeit/sc_0025.htm